giovedì 31 dicembre 2009

Fedeltà

Anche se sai che quel treno
non tornerà mai più,

hai deciso di aspettarlo.
Fino alla morte.

mercoledì 30 dicembre 2009

Amore elemosinato

Con gli occhi bassi
e lamenti accennati

elemosini amore.

Non importa se la carezza che riceverai sarà distratta;
ti basta un contatto

con colui per il quale daresti la vita.


Eppure "Non è bene prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini";
E' vero ma "anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni".

martedì 29 dicembre 2009

Come sei veramente

Non mi interessa cosa fai per vivere,
voglio sapere per cosa sospiri e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore.

Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare stupido per l’amore, per i sogni, per l’avventura di essere vivo.

Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore, se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro.

Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio o il tuo; se puoi ballare pazzamente e lasciare l’estasi riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirti di cautela, di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani.

Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera.

Voglio sapere se sei capace di deludere un altro per essere autentico a te stesso, se puoi subire l’accusa di un tradimento e non tradire la tua anima.

Voglio sapere se sei fedele e quindi hai fiducia.

Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non è bella tutti i giorni.

Se sei capace di far sorgere la tua vita con la tua sola presenza.

Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, tuo o mio e continuare a gridare all’argento di una luna piena: SI!!

Non mi interessa sapere dove abiti o quanti soldi hai, mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore, triste o spaccato in due, e fare quel che si deve fare per i bambini.

Non mi interessa chi sei, o come hai fatto per arrivare qui, voglio sapere se sapresti restare in mezzo al fuoco con me e non retrocedere.

Non voglio sapere cosa hai studiato, o con chi o dove, voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l’ha fatto.

Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso, e se veramente ti piace la compagnia che hai nei momenti vuoti.

Martin Page, Forse una storia d'amore

Non c'è che un modo per non perdere quelli che potremmo amare.
E' non lasciargli alcuna possibilità di entrare nella nostra vita.

lunedì 28 dicembre 2009

Verità

Se vieni meno nel giorno dell'avversità, la tua forza è molto poca. (Proverbi 24.10)


Se ciò che urlavi nella luce,
non riesci neanche più a sussurrarlo nel buio...


Qual è la tua verità?

Ossimoro

Opzionalità obbligatoria.

domenica 27 dicembre 2009

Inetto

Come
quando
legato
a
una
poltrona
guardi
lo
spettacolo
e
non
puoi
intervenire.

Favola (con finale a sorpresa)

...e tutti vissero felici e contenti.


Tranne me.

sabato 26 dicembre 2009

Anestesia

Anestesia, per abolire la coscienza del dolore.
Addormentarsi per un istante, un tempo indefinito.

ἀναισθησία-"mancanza della facoltà di sentire", dicevano gli antichi greci;
e tu O.W.H. lo mutuasti per noi volgari da poeta o da dottore?

Il risveglio non è scontato quando pronunciano il tuo nome e tu non puoi più rispondere.

Abbandono

Vedo troppe macchine correre dall'angolo di questa strada;
ho il terrore di attraversare.

Non so perché mi hai abbandonato qui.

Ma io continuo ad amarti e a rimanerti fedele.

Magari un giorno tornerai a prendermi.
O forse ti ritroverò.

venerdì 25 dicembre 2009

Profumo

Se rincorro i fiori
è perchè ho paura di perdere il tuo ricordo.

Profumo: cosa mi resta di te?

Sulla mia pelle c'è un sapore nuovo.
Non raccolgo petali caduti a terra.


Aspetto girasoli.

giovedì 24 dicembre 2009

Controfigura

Mentre luci illuminano strade altrimenti dimenticate,
s'accende il buio.

Mentre sorrisi donano nuove espressioni a volti altrimenti distratti,
scendono lacrime.


E' tempo della controfigura.

martedì 22 dicembre 2009

Canna agitata dal vento

"Siamo proprio come canne al vento. Siamo canne, e la sorte è il vento..." (G. Deledda, Canne al vento) "

Che cosa andaste a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento?" (Matteo 11.7)


Credevo di essere generosa,
altruista,
umile,
ubbidiente...


...ma ho scoperto che senza Te
sono solo
una canna agitata dal vento.

domenica 20 dicembre 2009

Sorriso

Piccola, scartando la bambola
hai iniziato a sorridere.


Cosa fa sorridere noi, grandi?

La Solitudine della croce

Alla croce bisogna arrivare soli.

Tu stesso eri solo su quella croce.


Tu hai vissuto la Solitudine dei chiodi.

Tu puoi essere nella nostra solitudine.


Nell'infinito vuoto di questo spazio, parla con me, su questa panchina.

domenica 13 dicembre 2009

Correte senza stancarvi

Stanca, mi lamentavo per gli affanni della corsa;
mi hai detto: "darei la vita per poter fare un solo altro passo".


Ho ripreso il cammino.

Lacrime

Esili e timide come il tuo essere,
scorrevano le lacrime sul volto stanco.

Preghiere,
scomposte in infinite gocce.

Le ho raccolte di nascosto.
Per portarle in Cielo.


Non sei sola.

giovedì 10 dicembre 2009

Le ultime parole che ti ho donato

Un inverno freddo ci separava.
La pioggia, la corsa rapida di questa vita.Troppo rapida.

Perdonami.
Perdonami se guardandoti negli occhi ti ho mentito.
Perdonami se ti ho ferito.

"Ti voglio diverso", non sono le ultime parole che volevo donarti.

Quelle vere, quelle del cuore le ho lasciate tra le tue mani.
Le ho sussurrate mentre chiudevo i tuoi occhi con un bacio.

Oggi ci lega il profumo di quella rosa gialla che ci siamo scambiati.
La gelosia dell'Amore.

Domani coglieremo insieme rose gialle nel Cielo.

I giovani si affaticano e si stancano;
i più forti vacillano e cadono;
ma quelli che sperano nel SIGNORE acquistano nuove forze,
si alzano a volo come aquile,
corrono e non si stancano,
camminano e non si affaticano.

Ecco, le ultime parole che ti ho donato.

martedì 8 dicembre 2009

Notte

Rumore gelido e ormai noto.

Istanti interminabili tra te e il mio udirti.
Quale voce stavolta?
Quale parola?

Voglio vita.Speranza.Amore.
Dimmi che all'orizzonte c'è la luce, anche in questa notte.

Sussurrami.

sabato 21 novembre 2009

Giorni interminabili

Come Giona nel ventre del pesce,

resterai nelle viscere protettive tre giorni.

Aspetto di giocare con te.
In Cielo.

Invisibile

Riempivano il ventre di cibi succulenti, loro, i servi del Signore,

mentre schiacciavano i tuoi piedi infreddoliti e bisognosi di scarpe.

42: domani ne avrai finalmente un paio da chi parla la tua stessa invisibile lingua.

mercoledì 18 novembre 2009

Dolore di madre

Quel sottoscala ha riportato alla tua mente il dolore passato, mai sepolto, che giace nel tuo cuore.

Le tue lacrime oggi erano troppo pesanti per essere caricate e gettate via.

Dolore di madre. Nessuno oggi può capirti.
Perdonami se non so farlo neanche io.

mercoledì 4 novembre 2009

Dunque, questa è la vita.

Nascita e morte in un solo giorno.

Ho versato lacrime di gioia.
Ho versato lacrime di dolore.

Alba e tramonto in un solo giorno.

Il bene nascosto nel ventre materno.
Il male nascosto nella culla dei pensieri.

Luce e buio in un solo giorno.

Grazie Dio del Cielo!
Perché Dio del Cielo?

Sorriso e pianto: dunque, questa è la vita.

lunedì 2 novembre 2009

Domattina

Salutami il vuoto
che nascerà dentro te, domattina.

domenica 18 ottobre 2009

Sospiro

Certi
dolori
non
hanno
voce.

sabato 17 ottobre 2009

La salita di Abramo sul monte Moria: un vangelo scomodo

Dio disse ad Abramo… “Stabilirò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un patto eterno per il quale io sarò il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te”. (Genesi 17.7)

Il Signore disse ad Abraamo… “Vi è forse qualcosa che sia troppo difficile per il SIGNORE? Al tempo fissato, l'anno prossimo, tornerò e Sara avrà un figlio.” (Genesi 18.14)

Promesse di benedizioni. Promesse di gioia, speranza, visione. Promesse eterne. Dio un giorno bussa alla porta del nostro cuore e ci fa toccare il cielo con un dito attraverso le sue parole. E poi Isacco arriva. Arriva davvero. E allora il paradiso scende in terra. Allora sperimenti il Dio delle meraviglie. Lo tocchi con mano. Piangi. Ti commuovi. Godi delle sue benedizioni.

Ma poi di colpo…nel bel mezzo della festa…quelle cinque parole taglienti…parole che ti tagliano le gambe…ti tolgono il fiato…ti piegano in due…

DIO MISE ALLA PROVA ABRAAMO.

Dio disse… “Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e va' nel paese di Moria, e offrilo là in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò” (Genesi 22.2).



Una frase del genere e la tua vita finisce. Non ha più senso.

Il figlio della promessa, il figlio del miracolo…basta. Tutto finito. Và sacrificato e la volontà di Dio non può essere contestata. Abraamo si incammina. Non ha neanche la forza per parlare. Sembra un robot che senza cuore esegue freddamente un ordine. Cammina per 80 Km. Le sue gambe tremano, ma non forte quanto il suo cuore. Il sudore cala dalla sua fronte e si mischia con le lacrime incessanti. Rabbia, confusione, voglia di urlare. Ma che razza di Dio stai servendo Abraamo? Ma sei sicuro che sia proprio Dio a chiederti di fare questo? Come può Dio chiederti di compiere un omicidio? Dov’è finito il Dio dell’Amore? E perché mai ti dona un figlio miracolosamente e poi te lo toglie? Perché? Perché? Perché?

Isacco parlò ad Abraamo suo padre e disse: «Padre mio!». Abraamo rispose: «Eccomi qui, figlio mio». E Isacco: «Ecco il fuoco e la legna; ma dov'è l'agnello per l'olocausto?» Abraamo rispose: «Figlio mio, Dio stesso si provvederà l'agnello per l'olocausto». E proseguirono tutti e due insieme. (Genesi 22.7-8)



L’innocenza di questo figlio così amato aumenta il dolore straziante di Abraamo. Un dolore vissuto nel silenzio. Certi dolori non hanno voce. Sono i dolori dell’abisso. Nessun orecchio umano è in grado di percepirli.

Abraamo stese la mano e prese il coltello per scannare suo figlio. (Genesi 22.10)



Ed ecco l’obbedienza. La fede cieca. Signore io non capisco ma mi fido di te. Signore io non vedo più niente, sono nel buio, ma tu sei la mia luce.

Il monte Moria è una tappa d’obbligo nel cammino cristiano. Ci sei tu, Dio, l’altare e la cosa a cui tieni di più al mondo stretta tra le tue mani. La stringi come un padre stringerebbe suo figlio pochi istanti prima di morire. E lì non c’è spazio per pensare. Lì non c’è posto per i compromessi o le trattazioni. Non è il momento per fermarsi, tirarsi indietro, dubitare, è il momento di crescere, di dimostrare a Dio chi vive realmente al centro del nostro cuore.

Cosa c’è sul tuo altare oggi? A cosa ti sta chiedendo di rinunciare Dio? Qual è la cosa che non riesci a donargli? Quale rinuncia stai rimandando da tempo? In quale area della tua vita non gli hai mai consentito l’accesso? Il tuo carattere, il tuo orgoglio, il tuo lavoro, i tuoi studi, le tue relazioni, le tue amicizie, i tuoi sentimenti, le tue ferite, il tuo passato, la tua mancanza di perdono, i tuoi vizi nascosti, una promessa che tarda ad arrivare, il tuo ministero…

Iavè-Irè. Dio provvede.

Dio provvede. Sempre. Nel migliore dei modi. Molto meglio di quanto tu sogni. Di più. Di più. Di più.

“Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano”. (1 Corinzi 2.9)

«Io giuro per me stesso, dice il SIGNORE, che, siccome tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo, io ti colmerò di benedizioni e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e la tua discendenza s'impadronirà delle città dei suoi nemici. Tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce». (Genesi 22.16-18)

Quando smettiamo di lottare con Dio e ci arrendiamo alla sua volontà allora Egli può intervenire con potenza nelle nostre vite ricolmandoci di benedizioni, moltiplicando all’infinito ciò che tenevamo stretto tra le mani, trasformandolo in qualcosa di veramente prezioso.

Dio, donami la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio per cambiare quelle che posso e la saggezza spirituale per distinguere le une dalle altre…(R. Niebuhr).

La solitudine del pagliaccio

"Il cuore conosce la propria amarezza, e alla sua gioia non partecipa un estraneo"
(Proverbi 14.10)

Notte fonda. Cala il sipario.
La messinscena è finita: basta con gli accorgimenti, le finzioni, gli artifici, la commedia. Della vita.

Bianco o Augusto che tu sia, hai ricevuto approvazione.
Il grande pubblico.
Il grande applauso.

Niente più risate, schiamazzi e nasi rossi.
Vuoto, solo vuoto, solo e vuoto. Solo.

I muscoli della tua faccia non seguono più i tuoi ordini e continuano a farti sorridere.

Eppure il sipario è calato.
Lutti o feste possono riempire la tua giornata ma non possono rimandare lo spettacolo.
Tu devi salire su quel palco. Non importa quanto sia arduo.

Ambasciatore del sorriso, la pausa della tua solitudine è terminata.
Si riapre il sipario.

Sei nel silenzio

Dio gli disse: «Va' fuori e fermati sul monte, davanti al SIGNORE».
E il SIGNORE passò.
Un vento forte, impetuoso, schiantava i monti e spezzava le rocce davanti al SIGNORE, ma il SIGNORE non era nel vento.
E, dopo il vento, un terremoto; ma il SIGNORE non era nel terremoto.
E, dopo il terremoto, un fuoco; ma il SIGNORE non era nel fuoco.
E, dopo il fuoco, un suono dolce e sommesso.

(1 Re 19:11-12)

Non sei nel vento impetuoso.

Non sei nel terremoto.

Non sei nel fuoco.

Sei nella dolcezza di questo sommesso silenzio.

lunedì 21 settembre 2009

Sindromi, Amore, Vita.

L'affronti col sorriso, eppure lei ti ha scagliato addosso tante spine.
Lei.La vita.

Forse tu ne cogli soli i boccioli,come quello che donerai alla tua principessa.
Sara. Il suo nome è sempre sulle tue labbra.

"La notte non dormo se lei non è al mio fianco".

Esplode sul tuo volto un desiderio irrefrenabile di parlarmi di lei.

"Cos'è per te l'Amore?"
"L'Amore è quando ti batte forte il cuore; quando ti batte forte il cuore per una sola persona.Con lei è stato Amore a prima vista".

Di colpo la domanda pungente: "Conosci altri come me?"

...
Hai avuto la forza di esternare il tuo immenso dolore in un diario.
Lacrime, derisioni, umiliazioni.
Parole di vita.

Alcuni ti chiamano down, altri mongoloide.
Io ti chiamo Sirio.

lunedì 14 settembre 2009

Epifania di Te

Carezza del vento,
estasi dell'anima,
sussulto del cuore:

ho sfiorato l'Eterno.

Piacere, il mio nome è Alzheimer

Piegata su me stessa lamentavo le mie sofferenze ritenendole le peggiori al mondo.

Poi ti ho veduta.
D'improvviso la mia prospettiva è cambiata.

Io, privilegiata perchè trovata dall'Amore;
tu, sterile, ti è stata tolta la capacità di dire TI AMO alle persone che ami: un inferno, dunque.

Su quel letto di ospedale, al mio fianco, mi hai guardata: ho visto in faccia il dolore.
IL DOLORE HA UN VOLTO.

Urlavi nel silenzio della notte.
Un gemito incessante, una cantilena di morte.

Eppure in quel lamento scorgevo la parola familiare: Elohim, Elohim.
La tua era una forma di preghiera?

Tuo figlio stringeva quella mano che per anni lo aveva risollevato dalle cadute in bicicletta, dalle azzuffate con gli amici.

Tuo figlio ti sorrideva e ti cantava come la mamma migliore del mondo.
Anna, hai cresciuto un figlio stupendo.

L'inizio della tua malattia fu subdolo: una stupida dimenticanza.
Oggi quella dimenticanza è il tuo pane quotidiano.
Riconosci chi bagna il tuo letto di lacrime?

Se la corretta diagnosi si avrà solo con la tua morte,
perchè entrando hai sussurrato: piacere, il mio nome è Alzheimer?

giovedì 30 luglio 2009

Ti osservo da lontano, con distacco

Ti osservo da lontano, con distacco.
Sei divisibile soltanto per uno e per te.
Non lasci spazio ad altri.

Ti cercano per amore o timore?
Per fascino o invidia?
Per essenza o apparenza?

Ti osservo da lontano, con distacco.
Divori la gente.
Ami quella compagna che temi tanto.La solitudine.

Pensava di farti un dono.
Ma per te è diventato una prigione.
Qualcuno conosce la tua chiave privata?

Con distacco, da lontano ti osservo.

mercoledì 8 luglio 2009

Non soffi le candeline?

"La prossima volta non ti porto a Via del Corso, andremo in vacanza insieme..."
Non c'è stato tempo.

"Se Dio vuole abbiamo tempo..."
Dio non ha voluto.

"Sei sempre nel mio cuore, pensami..."
Anche tu.

"Sono contento che il ciondolo ti sia piaciuto.."
E' sempre con me."
Fai la brava e prega sempre e vedrai che andrà tutto bene..."
...

"Stai vicino a mamma e papà perché sei l'unica che può renderli felici..."
Non credo sia abbastanza.

"Certe confidenze le faccio solo a te perché so che sai mantenere un segreto..."
Le porto ancora nel mio cuore, nascoste.

"Domani è Capodanno...spero che ti divertirai...io non ho molto da scegliere...ma è giusto così"
Senza te non mi diverto mai a Capodanno.

"Sai mi manca il tuo nasino e il tuo sorriso..."
A me manca tutto di te.

"Dai facciamo così: alle 10 di sera io penso a te e tu pensi a me e diciamo una preghiera..."
Io continuo a farlo...

"Lo sai che per te ho un debole..."
Anche io.

"Io mi odio ma sono sicuro che il Signore mi ha perdonato..."
Anche io...per questo ora sei tra le Sue braccia.

lunedì 6 luglio 2009

Io non ti lascerò...

"Io non ti lascerò e non ti abbandonerò" (Giosuè 1.5)

Non lasciarmi, ti prego, non lasciarmi.
Poche parole che sprigionano una grande potenza:
l'orgoglio umano si spezza.

Per questo Amore sconfinato - PER LUI SOLO - sei disposto ad umilarti,
sei disposto ad essere misero.

Il cuore che riceve questo grido smette per un istante di battere.
E l'istante è eterno.

Io non ti lascero.
Io non ti abbandonerò.
Mai.

sabato 27 giugno 2009

A quell'estraneo...che in fondo vive in ognuno di noi.

Il carico della vita era diventato insostenibile.
L'unica possibile via sembrava la morte.
L'unica.

In quella notte stellata la gente rideva nelle case.
Ma quelle case erano serrate per te.

Le case sono sempre rimaste serrate per te.

Nessuno ha ascoltato il grido del tuo silenzio.
Nessuno aveva voglia di passeggiare sotto quell'albero nella tua notte. La tua ultima.

Il dolore era troppo grande per ascoltare la voce straziante del Padre.
Forse hai scelto la via che vorremmo scegliere tutti.
Forse l'unica differenza è che noi in quella notte abbiamo avuto un Angelo che è venuto a salvarci.

giovedì 30 aprile 2009

Due chiacchiere in riva al mare...

Chiedo solo questo. Da tempo. Due chiacchiere in riva al mare...con te.
Sento la mancanza di quel bacio che non ti ho dato.
Sento la mancanza di quel sorriso che non ti donato.
Sento la mancanza di quel ti voglio bene che non ti ho detto.
Sento la mancanza di quelle parole.
Parole nascoste.
Vorrei dirti di quel cuore che è nascosto sotto il cielo stellato.
Il tuo nome: è così bello. Non posso chiamare nessun'altro se non te.
Lo so, sei lontano. Ma dove sei?
Capisci il valore di una persona solo nel momento in cui la perdi.
Ovunque tu sia prego che tu possa sentire il mio Amore. Non le mie lacrime. Ma il Amore.
Ho bisogno di passeggiare sulla riva di questo mare con te.
Concedimi due minuti, due chiacchiere ancora.
Non smetterò di sperare, non smetterò di cercarti.

sabato 11 aprile 2009

Terremoto

Terremoto.La terra trema.
Trimor et tremor di un creatore e architetto che tiene in mano il mondo.
Piccolezza. Incapacità. Debolezza.
Eppure le mani si stringono.

Terremoto. La tua vita trema.
Senti dentro te il fuoco della passione, ma non puoi seguirlo.
Cerchi rifugio nel nonluogo, dove è sempre primavera.
Ma la terra continua a tremare.

Terremoto. La tua anima trema.
Chi verrà a salvarti?
Tremo.

venerdì 13 marzo 2009

Musica

Il caldo prova a trionfare sul freddo.
Difficoltà a trovare un parcheggio.
Musica. Nuovi amici.
Sguardi antichi.Pensieri e parole.
Cenare senza soddifazione. Pagare un prezzo troppo elevato.
Amori istantenei e fugaci.
Musica.
Ricordi lontani. Nostalgia.
Desiderio di fermare le parole su un foglio. Vuoto.
Andare via.
Musica. In lontananza.

mercoledì 11 marzo 2009

8 Marzo

"...Heu miser indigne frater adempte mihi..." (Catullo)

Silenzio.
Ti penso. Sempre.
Ti abbraccio. Ma solo nelle immagini della mia mente.
Ho provato in mille modi diversi a colmare il vuoto che hai lasciato nella mia vita.
Ma non ci riesco.
Vorrei condividere con te i momenti di gioia, ma ormai c'è solo dolore.
Sette lunghi anni senza poterti sfiorare, guardare, parlare.
Mi manca il tuo sorriso, i tuoi occhi, i tuoi scherzi, le tue lacrime.
Mi manchi. Da MORIRE.

sabato 14 febbraio 2009

TI HO SEMPRE SOLTANTO VEDUTA (Cesare Pavese)

Ti ho sempre soltanto veduta,
senza parlarti mai,
nei tuoi istanti più belli.
Ma ho l'anima ormai tanto tesa,
schiantata dalla tua figura,
che non trovo più pace
al suo brivido atroce.
E non posso parlarti,
nemmeno avvicinarmi,
ché cadrebbero tutti i miei sogni.
Oh se tale è il tremore orribile
che ho nell'anima questa notte,
e non ti conoscerò mai,
che cosa diverrebbe il mio povero cuore
sotto l'urto del sangue,alla sublimità di te?
Se ora mi par di morire,
che vertigine folle,
che palpiti moribondi,
che urli di voluttà e di languore
mi darebbe la tua realtà?
Ma io non posso parlarti,
e nemmeno avvicinarmi:
nei tuoi istanti più belli
ti ho sempre soltanto veduta,
sempre soltanto sognata.

sabato 17 gennaio 2009

IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI

Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente, me vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de' tuoi gentil anni caduto.

La Madre or sol suo dì tardo traendo
parla di me col tuo cenere muto,
ma io deluse a voi le palme tendo
e sol da lunge i miei tetti saluto.

Sento gli avversi numi, e le secrete
cure che al viver tuo furon tempesta,
e prego anch'io nel tuo porto quiete.

Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, almen le ossa rendete
allora al petto della madre mesta.

Catullo

Multas per gentes, et multa per aequora vectus
advenio has miseras, frater, ad inferias,
ut te postremo donarem munere mortis
et mutam nequiquam alloquerer cinerem.
quandoquidem fortuna mihi tete abstulit ipsum,
heu miser indigne frater adempte mihi,
nunc tamen interea haec, prisco quae more parentum
tradita sunt tristi munere ad inferias,
accipe fraterno multum manantia fletu,
atque in perpetuum, frater, ave atque vale.

NEL BUIO DELLA PROVA

Nel buio della prova
Tu sei qui
Sei qui accanto a me
Sento la Tua pace
La Tua presenza


Le Tue braccia mi avvolgono
Il Tuo Amore forza mi dà
Nonostante la paura
Nonostante i miei pensieri
Una certezza ho:


La Tua mano stenderai
Il Tuo soccorso mi darai
Al mio fianco resterai
Dolce Padre mio (x2)


Nel buio della prova
La Tua forza si rinnova
Ed io ascolto il Tuo invito:
“non darla vinta al nemico!”


Usa la Mia Parola
E combatti in preghiera
Nonostante la paura
Nonostante i mie pensieri
Una certezza ho:

La Tua mano stenderai
Il Tuo soccorso mi darai
Al mio fianco resterai
Dolce Padre mio (x2)


Ora il buio della prova
Si dissolve come nebbia
Io mi abbandono a Te
Io vinco col mio Re!
E so che tutto in mano hai
E che fede mi donerai
Tu sei un Dio fedele
Oh Eccelso consigliere


La Tua mano stenderai
Il Tuo soccorso mi darai
Al mio fianco resterai
Dolce Padre mio (x2)

domenica 11 gennaio 2009

Inverno - Isaura Nencini

Piove dentro ai miei pensieri ora

Piove dentro di me

Piove e un brivido che corre lungo la schiena mi fa capire che

Io, io non Ti sento più come una volta dentro me

E, dentro il mio cuore solo inverno…voglio Te

Piove, nel mio cuore un fremito ma piove, non smette più

Io, io non Ti sento più come una volta dentro me

Fuori i fiori sbocciano. Ma solo inverno dentro me


Abbracciami come la prima volta, riempimi solo di Te

Quando il buio arriverà Tu sarai con me

Abbracciami…riempimi

Quando dentro me pioverà, io Ti cercherò



Piove dentro ai miei pensieri

Piove, ma Tu sei qui